venerdì 17 settembre 2010

Per la stessa ragione del viaggio


Viaggiare è per me conoscere l’altro, domare e al contempo alimentare la mia costante curiosità di scoprire i mille colori e le mille forme del mondo, assaggiare la vita nelle sue molteplici realizzazioni, scoprirne la vitalità per chiedere ad ogni anima cosa vede all’esterno di sé.
Non è la meta che fa il viaggio ma il viaggio è fatto dalla ricettività di chi si mette in cammino, che intende scoprire e soprattutto imparare dai mille modi di stare al mondo, di essere nel mondo. La meta è una tappa di un viaggio che forse non termina mai perché l’esperienza continua a vivere dentro di me: da dopo il primo passo sento continua l’evoluzione del mio pensiero.

Questa mattìna sono partita da Venezia per arrivare a Madrid, città che non avevo ancora vistato e nella quale mi fermerò solamente una notte. 
Io e Nicola passeggiamo per Barajas alla ricerca di un posticino dove pranzare. La cittadine è davvero piccola e non particolarmente caratteristica, le strade sono in salita e dall'alto di esse si può vedere la pista di atterraggio.
Dalla piazza principale ci addentramo in una via che sale...
-Dove vuoi mangiare?
-Lì come ti sembra?
-Che bella quella frutta, mentre decidiamo mi prendo una pesca, guarda che colore!
-Hola, que te falta?
-Esta, solamente una
-Tomala...
-Gracias, quanto vale?
-Nada, es por ti guapita, que te vaya bien!


E così con un sorriso, una pesca e un raggio di sole che spunta ci prendiamo qualcosa da mangiare e ci sediamo in una panchina in piazza.
Non può mancare il dolce: muffin ai frutti di bosco con crema di latte all'interno! Il cameriere della pasticceria incuriosisce Nicola:
-Perdona, una pregunta: de donde eres?
-Yo soy de Bolivia.

Un boliviano di Cochabamba, la nostra prima tappa! Così parliamo un pò della Bolivia e della nostra ricerca prima di salutarlo e prepararci ad andare a Madrid.

Senz’altra meta che la propria perdizione 
è così che intendo pormi per scoprire e riscoprire emozioni e persone in ogni istante, per scoprire e conoscere l'altro.

Ora vi scrivo da un ostello in centro a Madrid, un posto bellissimo con ragazzi e ragazze provenienti da ogni dove, ognuno con la sua storia e il suo motivo per essere qui. Siamo nel salotto comune e ce la raccontiamo. Parlo anche con Gigi, uno spagnolo di origini italiane che lavora qui e continua a dirmi che non capisce come tutti questi ragazzi si mettano al pc per ore, non capisce come possano stare anche un'ora e mezza a chattare in facebook: "siamo nella capitale" dice "vai a farti un giro! Cosa fai qui?!" Ed ha ragione... per questo il post di oggi è corto... vi chiedo scusa, vado a prendere Martina alla metro e salgo de fiesta con i miei compagni di viaggio e chi ho conoscoiuto qui.

1 commento:

  1. miciNachà: 1 - enrico: 0
    Complimenti per il bellissimo "foto-racconto"

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